Il ricorrere di problemi di erezione configura a livello diagnostico il disturbo erettile (o disfunzione erettile) ovvero la difficoltà ad ottenere o mantenere l’erezione nonostante un’adeguata stimolazione eccitatoria. Nel caso di disfunzione erettile di origine psicologica la difficoltà può derivare da molteplici fattori di tipo emotivo, relazionale e psicologico.
I meccanismi alla base della difficoltà non si riducono in genere ad un’insufficiente eccitazione ma sono la conseguenza degli specifici effetti che un elevato livello di tensione psicologica produce sul corpo. In particolare è l’attivazione adrenergica a rappresentare una causa diretta per via dell’effetto fisiologico di vasocostrizione che interferisce con il corretto afflusso di sangue ai corpi cavernosi del pene.
Per questa ragione i problemi di erezione possono manifestarsi nonostante la presenza di un adeguato desiderio ed eccitazione sessuale che restano però soltanto “nella testa”, come se in quel momento fosse “scollegata dal corpo”.
Nel tempo il pensiero di una sessualità problematica e preoccupante tende ad inibire il desiderio sessuale complicando la situazione.
L’ansia da prestazione è la causa più frequente della disfunzione erettile psicogena sia per la sua grande diffusione sia per la caratteristica risposta ansiosa e la conseguente attivazione simpatico-adrenergica respoinsabile dell’inibizione psicofisiologica appena illustrata.